14 ottobre 2011

...e allora?

...e allora ho cancellato - ancora! - da Anki tutti i progressi fatti fino ad oggi. Evidentemente c'è qualcosa di sbagliato nel mio modo di pormi di fronte all'SRS, fatto sta che attorno ai 400/500 kanji vado in blocco: non riesco più ad inserirne di nuovi, gli errori cominciano a fioccare, le review aumentano in maniera vertiginosa e vengo preso dalla "nausea da Anki". Il risultato è sempre lo stesso, l'abbandono delle review per periodi più o meno lunghi. Ciclicamente, poi, mi riprende la "scimmia", ma ormai i kanji da recuperare sono troppi e quelli dimenticati anche. Mi sono arrovellato a lungo sulle perché di queste mie défaillances e credo di avere individuato tutta una serie di concause. Tra queste figurano, in ordine sparso, la pigrizia, la noia, la sindrome bipolare, l'incostanza, i ritmi serrati quotidiani, la stanchezza, l'incapacità di focalizzare l'attenzione su un singolo interesse. Ecco, più o meno questi sono i responsabili del disastro.
Anche nei periodi di buona, studiando con i metodi che conosciamo, ho spesso avuto l'impressione di essere un automa. Ognuno di noi ha un background, uno stile di vita, delle conoscenze, una forma mentis differente; il metodo che vale per uno, chi ci assicura che valga anche per altri? Magari può essere adattabile ad altri, ma non sovrapponibile 1:1. Per questo motivo ho pensato che, tempo perso per tempo perso, tanto vale buttarlo alla ricerca del MCCMF, il "Metodo Che Con Me Funziona".

Come ho proceduto fin'ora? Dove mi sono arenato? Trovarmi di fronte a 3000 kanji mi ha portato a scoraggiarmi, a perdere di vista dove stavo andando e come ci stavo arrivando. Ho capito che non vedere la luce in fondo al tunnel è, almeno per me, un ostacolo quasi insormontabile. Ho pensato quindi di scomporre la montagna di kanji in tante piccole collinette, di cui riesco a vedere la vetta. RTK è già suddiviso in lezioni, raggruppate in 3 parti; la mia prima collina consisterà nello studio e ankizzazione delle lezioni 1-12 (la prima parte del libro); la seconda dalle lezioni 13-19 (la seconda parte), quindi 20-23, 24-27, 28-34, 35-39, 40-47 e 48-56 (la rimanente terza parte), per un totale di 8 "colline".

Bella novità, direte. In effetti la novità risiede nel fatto che inserirò ogni "collina" in un mazzo separato di anki. Avrò quindi 8 mazzi da "revieware" (passatemi il termine), da smazzare, da studiare, da "crammare" (di nuovo...), da distruggere... Questo stratagemma farà probabilmente storcere il naso a molti, ma spero che mi aiuti a rimanere focalizzato su un sotto-problema alla volta.

Avrei pensato di procedere in questo modo: cominciare la scalata di una nuova collina soltanto quando le reviews delle precedenti si siano stabilizzate su valori abbastanza bassi. Ovviamente potrei abbandonare senza troppi rimorsi quei mazzi che, come magari il primo, contengono dei kanji che ormai padroneggio. Alla bisogna, potrei riprenderli senza troppe difficoltà, visto che si tratta di mazzi con meno di 300 kanji.

Nel frattempo mi sono dotato di un telefonino Android, che potrei sfruttare per fare review durante tutto l'arco della giornata.

5 commenti:

  1. A me pare una buona idea, anche io dopo 3-400 kanji inizio a sentirne il peso, a confondere le storie, scambiare tra loro le parole con significati simili... Bè, ganbatte ne! :)

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  2. Beh sicuramente non storcerò il naso perché come hai detto tu, non tutti siamo uguali e quindi non funziona per tutti lo stesso metodo.
    Credo che forse così farai più lavoro alla lunga.

    Però provaci magari questo scaglionare il lavoro ti permetterà di tenere viva la voglia facendo quelli che conosci bene e ti daranno la carica per affrontare quelli duri, ma attento però a non tralasciarli però.

    Io ho finito rtk 3 volte e in effetti i kanji che vanno dai 1000 in su sono veramente ostici e si fa fatica a impararli quindi posso capirti.
    Ma alla fine dopo averlo finito 3 volte (per non contare le volte che ho lasciato a metà e sono ripartito) posso dirti che adesso i kanji ostici si sono ridotti di un bel po' (sono un 200).

    Posso darti un consiglio? io ho migliorato di gran lunga i risultati aggiungendo ai kanji più difficili la parola in giapponese che usa quel kanji.
    Tanto per fare un esempio stupido:
    Domanda:
    mangiare
    た・べる

    Risposta:


    Suppongo che con la parola mangiare tu non abbia problemi ma è tanto per darti un'idea. Applicando una parola al kanji viene più facile richiamarne l'idea in testa, inoltre ti aiuta a non fare confusione con key simili e inoltre ti avvicini di più al giapponese.
    Con me è stato molto utile, ha abbassato la percentuale errore per sessione del 50% circa.
    Magari la parola usala solo con i kanji che sbagli e non con tutti.

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  3. @automaticjoy: Se sia buona o meno saprò dirtelo tra qualche tempo :D
    Al momento procedo a fari spenti: troppe volte ho provato metodi che alla lunga non davano risultati sperati :/

    @Shoras: ecco, questa mi pare un'ottima idea! Invece di astrarre il kanji, vederlo all'opera in un contesto preciso può aiutare a imprimerlo bene in mente.
    Ci si legge al "rifugio"! ;)

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  4. Ciao! Intanto grazie per il followeraggio che ricambio con piacere :)
    Altro che 3000 kanji...io sono appena all'inizio :D Studio da sola nei ritagli del lavoro, ma ora mi sono un po' arenata :( Mi impegnerò di più! :)

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  5. Ciao Nega, benvenuta =)
    Diciamo che, come hai potuto leggere, sono di nuovo all'inizio anche io... ^_^;

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