alfabeti sillabici (hiragana e katakana) di 46 sillabe ciascuno, a cui vanno aggiunte 20 sillabe impure, 5 sillabe semipure e 33 sillabe contratte. Un totale di 104 sillabe! Per non parlare dell'altro sistema di scrittura, basato sui kanji (ideogrammi mutuati dal cinese): si è calcolato che ne esistono tra 45000 e 50000! Per fortuna quelli di uso comune sono 1945, ai quali ne vanno aggiunti altri 293 utilizzati per i nomi comuni. Una bella cifra, non c'è che dire...
Per mia fortuna esistono dei software che rappresentano un bell'aiuto per la memoria, basati su una tecnica di memorizzazione detta spaced repetition learning. Questi software, meglio conosciuti come SRS (Spaced Repetition System), si occupano di mostrare, ad intervalli di tempo prestabiliti, delle schede, nel nostro caso contenenti, ad esempio, singoli kanji. Il compito dell'utente è quello di indicare al programma il livello di conoscenza del kanji che viene mostrato; in base alle risposte, l'algoritmo su cui si basa l'SRS deciderà fra quanto tempo riproporre quella determinata scheda.
Secondo recenti studi, tramite questo metodo è possibile immagazzinare le informazioni nella memoria a lungo termine invece che in quella a breve/medio. Devo dire che all'inizio ero abbastanza scettico, perché non riuscivo a capire come un programma del genere potesse avere una utilità nella memorizzazione. Beh, mi sono dovuto ricredere! Era diverso tempo che provavo a memorizzare il sillabario hiragana, ma per una serie di motivi non riuscivo a tenerlo a mente per più di un mese. Con questo sistema sono riuscito a memorizzare tutte e 46 le sillabe in meno di una settimana (lo so, sono lento...) e, sembra, ancora le ricordo alla perfezione!
L'artefice di questo mio (modesto) exploit è un programmino freeware open source chiamato Anki. Esso permette di creare i propri mazzi di carte (chiamati deck) con le cose da memorizzare, oppure di scaricarne di già pronti direttamente dal sito. Mi riprometto di mettere online i miei deck per hiragana e katakana, basati sull'ordine dettato dal professor James Heisig nel suo libro Remembering the kana. Parlerò più approfonditamente dell'argomento in un altro post, promesso!
Io sono uno smemorato cronico. Dimentico tutto, dai nomi, alle facce, alle cose che ho fatto un attimo prima, a quello che ho mangiato a pranzo. Davvero un bel problema per uno che vuole imparare il giapponese, una lingua in cui sono presenti due
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